Siamo oramai agli sgoccioli: tra alcuni giorni molte scuole in Italia riapriranno e molti genitori si chiedono quali saranno le procedure da seguire, quando e come i bambini indosseranno le mascherine, come saranno organizzate le classi e le attività, il trasporto e molto altro.
Tanta incertezza che pesa sul rientro degli alunni in classe e quindi sulle famiglie che devono trovare la quadra tra lavoro, a casa o in azienda, scuola e attività extrascolastiche e fare in modo di riuscire a proteggere tutti i membri della famiglia che in un modo o nell’altro torneranno ad avere una vita sociale, seppur segnata da dispositivi di protezione interpersonale, distanziamento e gel igienizzante.
Il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, nella sua lettera ai dirigenti scolastici, ha specificato che per la scuola saranno messi a disposizione 11 milioni di mascherine al giorno per studenti, personale docente e non docente e 170.000 litri di gel igienizzante a settimana: numeri che rendono l’idea di come il contagio si combatta innanzitutto con la prevenzione e comportamenti corretti da parte di tutti.
Tra i dispositivi di protezione di cui si discute anche la visiera facciale, che potrebbe rappresentare uno strumento valido in situazioni in cui l’interazione sociale filtrata da una mascherina rappresenta un problema.
Diversi studi negli Stati Uniti e non solo hanno dimostrato che, oltre a seguire le regole del distanziamento sociale e corretti comportamenti come quello di lavare o igienizzare spesso le mani, le visiere facciali possono rappresentare un ulteriore livello di protezione dal contagio in situazioni in cui l’interazione “faccia a faccia” sia essenziale, come nel contesto scolastico o quello in cui sia necessario vedere la faccia della persona con cui si interagisce.
Quali sono i pro e contro delle visiere facciali? Vediamone alcuni:
Indossare una visiera facciale può quindi rappresentare un vantaggio, sempre seguendo tutte le disposizioni anti-contagio attualmente in vigore, e anche essere più facilmente reperibile rispetto alle mascherine tradizionali, che durante i picchi dell’emergenza erano diventate introvabili.
Ad esempio a scuola l’insegnante non ha l’obbligo di indossare la mascherina se si trova a debita distanza dagli alunni e se indossasse una visiera facciale avrebbe modo di interagire con loro in sicurezza, sempre a distanza e indossando la mascherina quando necessario. La visiera infatti non sostituisce la mascherina ma rappresenta un valido aiuto per facilitare le relazioni in un contesto in cui l’apprendimento è prima di tutto relazione con l’insegnante e che certamente la mascherina, chirurgica o di stoffa, non facilita.
Se pensiamo anche a quello che accadrà con la prossima tornata elettorale, che vedrà milioni di persone recarsi alle urne per eleggere i propri rappresentanti e per votare il referendum costituzionale, la visiera facciale potrebbe rappresentare un valido ed ulteriore strumento di protezione sia per chi si reca a votare sia per chi presiede le operazioni di voto.
Al momento dell’entrata nel seggio è necessaria infatti l’identificazione dell’elettore, che prevede che le persone si abbassino la mascherina, sia solo per qualche secondo.
Volendo correre il minor rischio possibile, indossare la visiera facciale rappresenterebbe un’altra opzione di protezione che darebbe anche letteralmente “respiro” a chi dovrà stare ore ad ore al seggio elettorale.
Come evidenziato, un ulteriore vantaggio delle visiere facciali è la protezione di un’altra delle zone considerate a rischio, gli occhi: le tradizionali mascherine infatti non proteggono questa parte del corpo che ci capita di toccare, anche involontariamente, quando le aggiustiamo o togliamo, anche senza aver igienizzato le mani.
In conclusione, le visiere facciali possono rappresentare uno strumento utile in molteplici ambiti nei quali l’interazione è faccia a faccia ma sempre a distanza di sicurezza e, come già detto, non sostituisce l’efficacia protettiva delle mascherine, che vanno indossate secondo le indicazioni attuali sia da parte del governo che delle autorità sanitarie.
Per rispondere a questa esigenza e al fatto che, durante l’emergenza, si era avuta difficoltà nel reperire le mascherine, Progemec ha disegnato e realizzato la visiera facciale Aspís con l’ausilio della stampa 3D. Un prodotto di veloce realizzazione che può venire incontro alle esigenze di chi deve necessariamente interagire con gli altri per lavoro o altri motivi.
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Image credit: Jan Beránek – Wikimedia
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